Chiesa parrocchiale dei Santi Quirico e Giulitta
Montelabbate (PU)
L’antica chiesa intitolata ai santi Quirico e Giulitta, soggetta al monastero di San Tommaso in Foglia e della quale si hanno notizie sin dal 1137, sorgeva poco lontano da qui, nei pressi dello storico palazzo municipale, sul luogo in cui si svolgeva uno dei più importanti mercati del pesarese.
Demolita la vecchia struttura, ormai fatiscente per i secoli d’abbandono seguiti al trasferimento della popolazione dal borgo al castello, l’edificazione di questa chiesa avvenne ad opera della municipalità locale tra 1777 e il 1814, quando l’edificio fu benedetto e ufficialmente aperto al culto.
Lesionata dal terremoto del 1916, la chiesa subì un primo consistente restauro nel 1921, quando il municipio ne fece dono alla parrocchia e il rettore don Nazzareno Angelini vi ristabilì la sede parrocchiale, mentre l’attuale assetto è il risultato degli ampliamenti e delle trasformazioni operate negli anni successivi all’ultimo conflitto mondiale ad opera del montelabbatese Guerrino Barbaresi che nel 1989 realizzò anche la facciata.
L’interno, dalle linee neoclassiche quattrocentesche, custodisce numerose opere d’arte. L’altare maggiore ospita un Crocefisso ligneo del primo Cinquecento, cui la pietà popolare attribuisce numerose grazie. La navata sinistra ospita una pregevolissima Cena degli Apostoli (1629), opera prima del durantino Domenico Peruzzini, e un San Girolamo nel deserto che contempla la natività assegnato al pesarese Giannandrea Lazzarini (1710-1801). Alla navata destra sono invece collocati una Madonna della Misericordia (XIX secolo), una Madonna del Rosario (1727) di Giacomo Scacciani detto Carbone e una Beata Vergine con il Bambino e i santi Lucia e Luigi Gonzaga realizzata alla fine del XVIII secolo dal pesarese Placido Lazzarini su commissione di una famiglia di fornaciai locali. Degno di nota è anche lo stendardo con la Traslazione della Santa Casa di Nazareth, commissionato verso il 1730 dal conte Ippolito Leonardi Della Rovere e assegnabile al pesarese Domenico Anderlini, collaboratore del celebre Alessio De Marchis. La cantoria ospita un organo realizzato nel 1974 dalla casa organaria “Vincenzo Mascioni” di Cuvio (VA).
Il campanile fu edificato nel 1929 su progetto del pesarese Francesco Badioli.